MASTOPLASTICA ADDITIVA PROTESI UTRA LEGGERE B-LITE
B-Lite®: Protesi Mammarie Leggere
Sviluppato per superare i limiti delle protesi mammarie tradizionali riducendo considerevolmente lo stress gravitazionale, B-Lite® applica una tecnologia rivoluzionaria, combinando materiali conosciuti e clinicamente testati in modo innovativo per fornire una pienezza, una sensazione ed un aspetto naturale, con un impianto significativamente più leggero.
Una volta che i pazienti provano l'impianto B-Lite® durante la consultazione pre-operatoria, comprendono intuitivamente i benefici che il peso ridotto consentirebbe loro e preferiscono B-Lite®.
Gli impianti B-Lite® sono disponibili in una varietà di forme, dimensioni e superfici, per soddisfare l'ampia varietà di esigenze e preferenze dei pazienti.
L'intervento viene eseguito come un intervento standard di mastoplastica additiva con tecnica dual plane.
L’importanza della leggerezza
Il progressivo abbassamento del seno, che si verifica con il passare degli anni anche in mammelle non operate, è direttamente proporzionale al peso del seno stesso. È una legge di natura, la forza di gravità. Di conseguenza, una mammella aumentata con le B-lite, e quindi aumentata in modo più leggero, tenderà ad essere meno ptosica, come si dice con termine medico, con un risultato estetico più gradevole nel tempo e minor necessità di prevedere un ritocco a distanza di anni.
Nata dalla collaborazione tra due fratelli israeliani - uno medico e l’altro bio-ingegnere - la nuova protesi utilizza una tecnologia messa a punto dalla NASA, impiegata anche per realizzare il materiale di rivestimento del “muso” dello Shuttle. Un materiale appunto straordinariamente resistente e altrettanto leggero, in modo da superare indenne le sollecitazioni fisiche legate all’impatto con l’atmosfera, ma in tutta leggerezza, così da non aumentare il consumo di carburante.
“Il peso delle protesi è anche correlato a una delle più diffuse complicanze, per fortuna non pericolosa per la salute, l’incapsulamento”.
Si parla di incapsulamento quando l’organismo reagisce a quel corpo estraneo che sono le protesi rivestendole di tessuto fibroso particolarmente resistente. Così “bloccate”, e di conseguenza rigide, le protesi possono diventare evidenti, dando luogo a un effetto poco naturale e a volte asimmetrico.
“Tra le caratteristiche delle B-lite –ce n’è poi una fondamentale: sono maggiormente radiotrasparenti, ovvero non costituiscono un ostacolo in sede diagnostica, in quanto appunto risultano trasparenti rispetto a quelle attuali le protesi tradizionali”. Una trasparenza ai raggi che però non ha niente a che vedere con quella visibile ad occhio nudo. Infatti le B-lite sono di colore bianco mentre le protesi tradizionali risultano trasparenti.
Il “problema” del follow up
Quindi le protesi B-lite non hanno nessun difetto? “Una specifica, più che altro. Anche se si tratta di un device già contrassegnato dal marchio CE, che identifica i dispositivi che hanno superato tutti i controlli relativi alla sicurezza, per le protesi B-lite deve valere quello che vale per tutte le novità: non c’è follow up”. Questo vuol dire che al momento non si conosce l’evoluzione a 10 - 20 o 30 anni di pazienti che si sono sottoposte a una mastoplastica additiva con le B-lite, come invece è per le altre protesi.
Le caratteristiche delle B-lite le rendono ideali anche per gli interventi ricostruttivi e dove sono presenti esiti cicatriziali, cioè in tutti i casi in cui i tessuti di rivestimento esterni possono trarre beneficio da una minor sollecitazione legata al peso”.
SOSTITUZIONE PROTESI DEL SENO
Ultimamente è molto richiesto l’intervento di chirurgia plastica di sostituzione protesi del seno, sia per il desiderio di modificare la forma o il volume delle protesi, e sia per la necessità di sostituire protesi di vecchia generazione.
L’intervento di sostituzione protesi del seno dovrebbe essere obbligatorio dopo 10/12 anni dall’intervento di mastoplastica additiva primaria, perché esistono protesi con garanzia illimitata nel tempo soltanto da qualche anno. Infatti, le protesi impiantate 10 o più anni fa, subiscono con il passare degli anni, un processo di:
- deterioramento, con conseguente logorazione dell’involucro della protesi, che ne comporta una perdita di riempimento della stessa;
- rasudazione del silicone che a contatto con la ghiandola mammaria potrebbe portare a processi infiammatori (mastite).
PERCHÈ È IMPORTANTE FARLO
Dal momento che le protesi possono deteriorarsi e addirittura rompersi, è possibile che la donna si accorga di un cambiamento dell’aspetto della regione mammaria con asimmetrie, che può anche essere associato a dolore o senso di fastidio alla palpazione.
In ogni caso, consigliamo alle pazienti che hanno le protesi da più di 10 anni di:
- eseguire ecografia o mammografia di controllo
- effettuare una visita specialistica
- programmare un cambio protesi anche se forma e dimensioni sono apparentemente ed esteticamente discrete
LE FASI DELL’INTERVENTO DI SOSTITUZIONE PROTESI
L’intervento chirurgico per il cambio delle protesi mammarie è paragonabile a quello della mastoplastica additiva. La cosa fondamentale sarà sottoporsi ad una visita preoperatoria per scegliere insieme al chirurgo le protesi per il nuovo impianto con garanzia illimitata nel tempo, oltre che per valutare se le vecchie protesi hanno subito dei danni strutturali ed, eventualmente, effettuare durante l’intervento delle procedure specifiche di sterilizzazione della tasca mammaria che dovrà ospitare il nuovo impianto.
Durante il colloquio con il nostro specialista, verranno sviluppate altre fondamentali considerazioni, per esempio valutare di effettuare:
- una mastopessi, nel caso di difetti estetici della mammella(cambiamento della struttura del seno dovuti a dimagrimento, allattamento, ecc…);
- impianto protesi in poliuretano, nel caso di eventuale contrattura capsulare.
In altri casi si valuta un eventuale cambio di piano anatomico e quindi durante l’intervento si passerà dal piano d’inserimento sottoghiandolare a quello sottomuscolare.
Possiamo affermare che, generalmente, la richiesta di variare il volume delle protesi è in aumento.
SOSTITUZIONE PROTESI DEL SENO COSTI
Il costo per la sostituzione delle protesi del seno varia in base alla tipologia di intervento. Per questo motivo vi consigliamo una visita preliminare nella nostra struttura per definire insieme al chirurgo gli obiettivi da raggiungere.
LA MASTOPESSI, SOLLEVAMENTO DEL SENO
La mastopessi è l’intervento di chirurgia estetica del seno che provvede a rialzare e rimodellare il seno cadente. Il lifting del seno è la tecnica chirurgica che rimuove la pelle in eccesso e ridisegna l’armonia mammaria.
Il seno è rappresenta un “argomento” molto importante nella estetica globale della donna. La gradevolezza del seno è fortemente collegata con la femminilità e sensualità della donna. Il seno – oltre agli aspetti estetici / sensuali – ha la funzione dell’allattamento.
Esistono diversi fattori che possono influenzare la morfologia del seno formando l’inestetismo della ptosi mammaria (rilassamento). Il semplice passare del tempo rende il tessuto cutaneo meno elastico e quindi soggetto ad un progressivo stiramento. Gli sbalzi di peso dovuti ad una scorretta alimentazione o alla gravidanza / allattamento stressano meccanicamente la pelle provocando un cedimento cutaneo. L’eccessiva esposizione ai raggi solari è responsabile del deterioramento qualitativo della cute e conseguentemente del rilassamento mammario.
Il seno rilassato o cadente è un inestetismo che può provocare nella donna profondo disagio. In certi casi addirittura a indurre la paziente ad evitare molte circostanze sociali per non esibire il difetto estetico.
La mastopessi è un intervento che può essere consigliato solo quando il seno a un grado di ptosi (rilassamento) moderato o severo. Quando è lieve l’ intervento non è consigliato oppure potrà essere consigliabile solo dopo un approfondimento esaustivo dei vantaggi e svantaggi che lo stesso comporta.
Essendo che questa tecnica chirurgia lascia cicatrici importanti, è evidente che la convenienza all’ intervento è netta quando il seno è molto cadente. Fare cicatrici in un seno poco cadente non è normalmente accettabile.
La ptosi del seno può essere classificata in 3 gradi di severità (ptosi lieve, ptosi moderata e ptosi severa). Passando da un livello a quello successivo si verifica l’allungamento della distanza tra complesso areola – capezzolo e clavicola. Diversa è la pseudoptosi mammaria che è invece caratterizzata del mantenimento normale di tale distanza tra complesso areola – capezzolo e clavicola ma di una perdita di sostanza del tessuto ghiandolare e adiposo del seno che rende l’aspetto del seno cadente.
Per sapere se nel tuo caso l’intervento è consigliabile puoi prenotare una visita o richiedere una consulenza online. In alcuni casi possono essere indicate altre procedure alternative.
La MASTOPESSI del seno è effettuata in anestesia locale, con sedazione profonda, durante la quale possono essere eseguite tre incisioni diverse:
1) Areola, praticata per riposizionare il capezzolo in una posizione più adatta, e correggere i difetti di forma e volume dell’areola
2) Incisione, in posizione mediale tra areola e solco sotto mammario
3) Al di sotto del solco sottomammario (in posizione orizzontale), per ridare corpo alle strutture e garantire al tessuto una maggiore resistenza. Contestualmente può essere rimossa la quantità di tessuto in eccesso per ridare nuova forma e volume al seno.
LE CICATRICI DEL SENO
Le suture vengono praticate con punti esterni ed interni in modo da rendere minimi i segni delle cicatrici che, con il tempo, diventeranno sempre meno visibili, e, a seconda del tipo di intervento effettuato, potranno avere le seguenti forme:
1) a T rovesciata, che va dall’areola al solco sottomammario
2) verticale, dal punto mediano dell’areola scende verso il solco sottomammario
3) attorno all’areola del capezzolo.
Infine le cicatrici del solco sotto mammario e peri areolare saranno le meno visibili, sia per la localizzazione che per il colore del tessuto.
LA MASTOPLASTICA RIDUTTIVA, DIMINUIRE IL SENO
La funzione principale della mastoplastica riduttiva al contrario di quella additiva è ridurre le dimensioni del seno. Le motivazioni principalmente sono estetiche (migliorare l’aspetto del seno eccessivamente voluminoso e/o cadente) e funzionali, quali la riduzione di sintomi come dolore, senso di fastidio alle mammelle, alle spalle, al collo, ed alla porzione alta della colonna vertebrale.
L’intervento ha una durata compresa, dai 60 minuti alle 4 ore. Tenuto conto delle formalità burocratiche per l’utilizzo della sala operatoria, i tempi dell’anestesia e un tranquillo controllo post-operatorio suggeriamo comunque 1 notte di degenza, per monitorare il recupero nella massima tranquillità.
LE TECNICHE CHIRURGICHE
La condizione di ipertrofia, specie se di grado elevato, può determinare disturbi, non solo di carattere estetico, ma anche funzionale: tensione dolorosa alla cute, lordosi e scoliosi, intertrigini ed eczemi. Esistono ipertrofie mammarie pure, cioè dovute all’aumento della ghiandola e quindi più frequenti nelle adolescenti, ipertrofie miste in cui la componente ghiandolare è infiltrata abbondantemente da tessuto adiposo, e quindi tipiche nelle donne dopo il parto, oppure ipertrofie esclusivamente adipose, cioè associate ad obesità, oppure a soprappeso. Le moderne tecniche operatorie prevedono l’asportazione del tessuto in eccesso, fino ad ottenere la giusta dimensione. Il tessuto residuo viene rimodellato, senza punti esterni.
La tecnica oggi più in voga per la riduzione mammaria prende il nome dal chirurgo che per prima l’ha descritta nel 1989, Mme Lejour, una donna, famosissimo chirurgo plastico di Bruxelles, in Belgio. Tale operazione, oggi considerata tecnica fondamentale per la riduzione della mammella, è di fatto una tecnica SHORT SCAR (a cicatrice corta), che consente di ridurre la mammella praticando unicamente un’incisione intorno al capezzolo ed una verticale al di sotto di esso, talmente modesta da poter essere agevolmente nascosta anche da un piccolo bikini.
LIPOFILLING SENO – INGRANDIRE IL SENO SENZA PROTESI
Il lipofilling seno è un intervento che consente di aumentare il volume del seno utilizzando il grasso presente nel proprio corpo. Infatti, negli ultimi anni, è sempre più richiesta questa tecnica di incremento del seno senza dover necessariamente inserire delle protesi mammarie.
Il lipofilling seno è un intervento sicuro che non comporta rischi di allergie in quanto si preleva il grasso da una parte del corpo in cui è maggiormente presente (ad esempio addome, cosce) e, dopo un particolare trattamento, lo si reimpianta nel seno (il trattamento è usato anche per le altre parti del corpo e il viso).
IL PROPRIO GRASSO PER RIFARSI IL SENO
L’intervento chirurgico lipofilling seno è particolarmente indicato quando si vuole dare maggiore definizione al seno. Nonostante tutto, se si desideraad esempio l’aumento di 2 taglie, l’intervento migliore rimane comunque la mastoplastica additiva. Questo perché la percentuale di grasso che attecchisce non è del 100% e quindi non si può ottenere un incremento di volume considerevole.
Il lipofilling seno è utilizzato soprattutto come intervento ricostruttivo, per correggere difetti post-chirurgici o post traumatici, o semplicemente per chi desidera un aumento non eccessivo.
RIFARSI IL SENO CON IL LIPOFILLING, I VANTAGGI
I principali vantaggi di questo tipo di procedura sono:
• il seno viene rimodellato in maniera naturale
• non ci sono rischi di allergie, in quanto il grasso trapiantato è il proprio
• si esegue in anestesia locale con sedazione profonda
• può essere ripetuto più volte fino a quando si ottiene il risultato desiderato
• le cicatrici saranno praticamente invisibili, perché nascoste nelle pieghe del seno
MASTOPLASTICA ADDITIVA DUAL PLANE, CHIRURGIA DEL SENO
L’obiettivo della Mastoplastica Additiva è donare plasticità e volume al seno, attraverso l’inserimento di una protesi mammaria di ultima generazione, in silicone, materiale sicuro e dalla consistenza molto naturale.
Oggi, dopo anni di ricerche e di test di sicurezza su milioni di donne, c’è l’assoluta certezza dell’innocuità e della qualità del risultato estetico delle protesi in gel di silicone. La durata dell’impianto mammario è da considerarsi permanente. Il seno mantiene intatta la sua naturale anatomia e come tale potrebbe cambiare nel tempo, facendo si che tu stessa voglia richiedere un ulteriore rimodellamento del seno, con eventuale cambio di protesi, ma almeno 10-15 anni dopo il primo intervento, per il naturale modificarsi del tuo corpo.
COME SCEGLIERE LE PROTESI PER IL SENO?
Esistono tuttavia molte clienti soddisfatte del loro risultato anche dopo 30 anni dal primo intervento. I nuovi profili degli impianti garantiscono un risultato naturale, per forma e consistenza, rendendo del tutto insospettabile la presenza della protesi. Le incisioni dell’intervento sono pressoché invisibili, dipendendo, per posizione e dimensioni, dalla tecnica chirurgica utilizzata. L’intervento non altera l’integrità della ghiandola mammaria, e quindi le possibilità di allattamento, in caso di gravidanza.
I RISULTATI DOPO L’INTERVENTO DI MASTOPLASTICA ADDITIVA
I risultati sempre più naturali, grazie a tecniche sempre più sofisticate ed a protesi mammarie più evolute, soddisfano sempre un maggior numero di donne al mondo. Questa procedura è richiesta da donne che hanno il seno poco sviluppato (ipotrofia mammaria) o da donne che, avendo allattato o essendo dimagrite, hanno il seno svuotato e/o leggermente cadente (ptosi mammaria).
QUANDO SOTTOPORSI AD UNA MASTOPLASTICA ADDITIVA?
- seno piccolo
- riduzione del volume o tonicità dopo perdite di peso/figli
- seno dal volume molto diverso dall’altro
- svuotamento accompagnato da un lieve rilassamento del seno, a causa di repentino dimagrimento, gravidanza, allattamento, od invecchiamento
- sensazione di disagio, perché i vestiti della taglia adeguata sono spesso larghi al seno
- mancata soddisfazione delle dimensioni fornite da un precedente intervento.
QUAL’È L’ETÀ MINIMA PER SOTTOPORSI ALL’INTERVENTO AL SENO?
La procedura è possibile dopo che è avvenuta la normale maturazione fisica; sono quindi da valutare, caso per caso le adolescenti, mentre, in generale, non si hanno controindicazioni a partire dai 18/20 anni.
QUANTO DURA UNA MASTOPLASTICA ADDITIVA?
L’intervento di ingrandimento del seno, con le moderne tecniche, ha una durata molto contenuta, circa 40-50 minuti. Tenuto conto delle formalità amministrative per l’utilizzo della sala operatoria, i tempi dell’anestesia e un tranquillo controllo post-operatorio suggeriamo una permanenza in clinica di 3-4 ore. Nella stragrande maggioranza dei casi, la procedura non richiede ricovero e viene realizzata in regime di day hospital.